Vite private negli scatti di Erwin Olaf

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Apre oggi la mostra di Erwin Olaf, dal titolo “Vite Private” per una collezione di scatti che saranno ospitati presso la Fondazione FORMA per la fotografia di Milano. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Mondrian Foundation e il Consolato Olandese in Italia. L’artista è molto conosciuto in tutto il globo e considerato un vero genio soprattutto se si parla di ritratti: è infatti capace di mischiare in modo del tutto personale il reportage giornalistico con l’immagine realizzata in studio ed il ritratto posato.

In ogni scatto c’è una storia, una perfezione artistica che comunica qualcosa di profondo e ne fa venire fuori tutta la sua grande enfasi. Tattavia è il privato che lo colpisce maggiormente, quello che è nascosto agli occhi degli altri e così viene attirato dagli interni delle case, dai colloqui a bassa voce, dagli sguardi di intesa e, ancora, dalle atmosfere tipiche degli anni Cinquanta . In questo contesto spaziano i protagonisti delle sue creazioni. Un modo di lavorare assolutamente fuori da ogni schema che praticamente negli ultimi anni lo ha portato ad essere un  richiestissimo autore di film commerciali e di pubblicità. In quest’ultimo caso sono stati i grandi marchi a non volere nessun altro che lui. L’installazione milanese è molto importante, in quanto si tratta della sua prima vera personale in Italia e ne fanno parte sei tra le ultime e interessanti serie realizzate dal fotografo: Rain, Hope, Grief, Fall, Dawn e Dusk e Hotel.La mostra sarà visitabile fino al prossimo 12 settembre 2010, tutti i giorni dalle 11 alle 21, e il giovedì e il venerdì fino alle 23. Il lunedì, però, gli spazi resteranno chiusi.

Non tutti in realtà riescono a comprendere la sua arte così unica e qualcuno lo considera trasgressivo, violento, dissacrante e ironico, ma per un fotografo come lui probabilmente si tratta di un complimento che lascia venir fuori il suo essere assolutamente su un altro piano, rispetto ai comuni fotografi. Due delle serie in esposizione in particolare, Hope e Rain, riprendono le atmosfere degli anni 50 negli Usa con ambienti, luci e costumi ricreati alla perfezione.

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