Lo scorso mese il comune di Roma, ha deciso di festeggiare le vecchie olimpiadi del 1960, olimpiadi che si svolsero nella nostra amata capitale. Per festeggiare questo anniversario, sul monumento simbolo della capitale, sono state proiettate le fotografie riguardanti gli avvenimenti più importanti di quel periodo. Negli scatti fotografici che vedete nella galleria dopo il salto, trovate le migliori foto scattate nella giornata di proiezione delle immagini.
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Neve a Roma, era il 12 Gennaio 2010
Era il 12 Gennaio del 2010, molti di voi si ricordano questa data, per la stupenda nevicata che c’è stata a Roma. In molti, in quelle ore, ne hanno approfittato per girare le vie del centro storico di Roma, completamente innevate. Nelle stupende fotografie che vi riproponiamo, trovate una bella facciata del Colosseo tutto completamente innevato. Una stupenda fotografia laterale della Fontana di Trevi vi mostra in tutta la sua spettacolarità, uno dei monumenti simbolo della capitale.
Roma presenta la mostra fotografica “Eroine di tutti i giorni”
Sarà inaugurata il prossimo 29 ottobre a Roma la mostra fotografica “Eroine di tutti i giorni” un progetto dell’Associazione Libreria dell’Anima, all’interno del Teatro Studio Auditorium Parco della Musica. Nel giorno della presentazione, inoltre, sarà proiettato pure un esclusivo contributo filmato dal titolo “Tre donne” realizzato da Gabriele Muccino. Si tratta di un racconto per immagini che parla di altrettante rappresentanti del sesso femminile malate di cancro, che narrano della loro dura battaglia verso la guarigione. Dal 30 ottobre e fino all’8 dicembre, quindi, presso il Chiostro del Bramante saranno quindici gli scatti che metteranno in primo piano “l’altra metà del cielo” e tutti rigorosamente in bianco e nero. A realizzarli, il fotografo Claudio Porcarelli.
Confindustria compie cento anni: la mostra fotografica a Roma
“Cento anni di imprese per l’Italia”, è il titolo della mostra dedicata all’anniversario di Confindustria che, dopo aver scelto come splendida cornice la Triennale di Milano, adesso sbarca a Roma e precisamente al Museo dell’Ara Pacis, fino al prossimo 14 novembre. Un secolo di vita, celebrato con due allestimenti fotografici interessanti e carichi di eventi storici connessi. Il primo, in particolare, è curato da Cesare Colombo ed è composto da ben 300 istantanee legate al settore industriale che ha coinvolto il Belpaese nel periodo di riferimento. Si susseguono, quindi, macchine, location particolari e simboli in un viaggio virtuale, ma neanche tanto, dove le immagini d’autore hanno un ruolo da protagonista. Il secondo, invece, è incentrato maggiormente sullo sviluppo e si comincia, ad esempio, dal restauro di antiche locomotive di Berengo Gardin ai Campi Flegrei di Mimmo Jodice, uno scatto quest’ultimo indimenticabile. Imperdibili pure le fotografie di Gabriele Basilico legata agli elicotteri e quelle di Giorgia Fiorio con il mare.
La fotografia in Karakorum: se ne è parlato a Roma
Lo studio dei ghiacciai, presenta ancora dei vuoti nella conoscenza umana e, in questo senso, la fotografia è indispensabile per poter immortalare angoli altrimenti celati alla vista degli scienziati. Il loro scioglimento, che minaccia la normale vita sul pianeta di tutte le specie, va monitorata costantemente e la tecnologia, fornisce un supporto indispensabile a tale fine. L’argomento è stato al centro di un convegno che si è tenuto a Roma, nella sede della società Geografica italiana e che ha avuto come titolo “1909-2009: Cento anni di glaciologia e di fotografia in Karakorum.Problemi e risultati di una simbiosi secolare”. Passato e presente insieme, giovani e vecchi ricercatori accanto l’uno all’altro, per tentare di studiare le reazioni della Terra a problemi come l’inquinamento e non solo. Il tutto nella speranza di trovare insieme una soluzione giusta e duratura, prima che sia troppo tardi.
Una campagna fotografica per parlare dei bambini malnutriti
Pochi anni, eppure talmente fragili che una semplice influenza potrebbe ucciderli, a causa della malnutrizione avanzata e la mancanza di qualunque comodità o fondo per la crescità. Sono così piccoli i bambini che non hanno il cibo necessario a vivere in buona salute che l’emergenza dovrebbe essere risolta immediatamente dai Paesi più ricchi. E’ stato calcolato che ancora oggi, se ne contano 195 milioni di casi e per tentare di scuotere anche la coscienza più distratta, ci pensa una mostra fotografica con una annessa campagna, organizzata da Medici Senza Frontiere e dal titolo “Starved for attention: il cibo non basta“. I programmi di assistenza nutrizionale infantile vanno rivisti e aumentate le risorse per curare quella che è diventata con il tempo una grave malattia.
E’ morto il fotografo Pino Settanni, grande amico di Monicelli
I ritratti e i reportage fotografici realizzati in luoghi “caldi” come i Balcani e Kabul hanno aumentato la sua fama a dismisura, ma l’arte e lo stile di Pino Settanni erano conosciuti da tempo e, probabilmente, resteranno immortali nella memoria di chi lo ha conosciuto e apprezzato. L’artista, infatti, è morto a Roma a causa di una malattia incurabile, con il rammarico di non avere avuto il tempo di riprendere la sua città come avrebbe “voluto e dovuto“, come diceva poco tempo fa al Corriere del Mezzogiorno. Classe 1949, era nato a Grottaglie, anche se ben presto si era trasferito a Taranto che per ogni istante della vita, amò con tutto il cuore. Accanto a lui sul letto di morte, la moglie Monique Gregori che nel 1975, quando si conobbero, lo avvicinò a questo affascinante mondo e i fratelli.
Roma ospita la mostra fotografica dal titolo “1950-1960. Stars and Celebrities in the Italian Fifties”;
Ha preso il nome da un film di Federico Fellini del 1963, ormai diventato mitico nell’immaginario collettivo, tanto da rappresentare un’epoca e un modo di essere. “La Dolce Vita” oggi rivive con una mostra fotografica che interessa proprio la città romana e viene ospitata all’interno dei Mercati di Traiano fino al prossimo 14 novembre. 100 foto selezionate dall’Archivio Luce e 100 rotocalchi degli anni ’50. Il racconto, quindi, si snoda attraverso le istantanee osservando le star che in quel periodo e ancora oggi, per la verità, facevano sognare tutte le generazioni, giovani e meno giovani. Nonostante fosse la Città Eterna ad essere interessata da tale rivoluzione culturale, tutta l’Italia risentiva di un moderno rinascimento.
Gli artigiani “raccontati” attraverso una serie di scatti, in mostra a Roma
Da Roma a Palermo o, anche dall’estero, da luoghi come la Francia e l’Inghilterra: qualunque sia la terra di origine loro sono così, sempre intenti a svolgere alla perfezione il loro lavoro. Un mestiere che richiede passione e precisione e che non può trasmettere la propria bellezza se dietro non racconta una storia, quella della propria faticosa realizzazione. Un unico filo unisce città, spirito e peculiarità degli Artigiani, raccontati attraverso l’obiettivo di Francesco Filangeri, ripresi per dare vita all’omonima rassegna che li vede come protagonisti assoluti. Le distanze geografiche non esistono e il mondo è tutto molto piccolo, se lo si guarda da questo punto di vista, una grande lente che i visitatori potranno provare a scorgere nella mostra che si conclude il prossimo 29 luglio a Roma, alla sala Santa Rita di via Montanara 8, con ingresso libero.
Al Vittoriano di Roma, Nino Migliori con le foto degli Anni ’50
Dal 9 luglio al 15 settembre 2010, il complesso del Vittoriano di Roma, ospiterà la mostra dal titolo “Nino Migliori. Il passato è mosaico da incontrare. Ritorno agli anni Cinquanta”. Si tratta di uno spaccato del Belpaese che attraversa, ripercorrendo per immagini, un periodo che va dal 1950 al 1959, il tutto attraverso l’obiettivo e la grande esperienza dell’artista bolognese che amava immortalare tutto ciò che rappresentava la realtà sociale dell’epoca. Emozioni che passavano dentro al suo animo e, direttamente dall’obiettivo della sua macchina fotografica, erano in grado di arrivare alla gente. Quel periodo, di solito ricordato con il termine Neorealismo, comprende circa un centinaio di fotografie dove sarà possibile incontrare idealmente “genti” del sud, del nord, dell’Emilia e del Delta. Insomma una serie di elementi che si sposano a perfezine e che preparano, tra l’altro, il decennio successivo e la stagione culturale che sarà in primo piano negli anni ’60.