Servizio fotografico curioso: la ballerina davanti ai cassonetti dell’immondizia

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L’arte che informa, che provoca e che denuncia: non è una novità utilizzare un linguaggio del genere per sensibilizzare i cittadini , ma questa volta parliamo di un servizio fotografico davvero curioso. E’ quello di un ragazzo e di una ragazza, ripresi davanti ai cassonetti dei rifiuti mentre danzano. A realizzarlo ci ha pensato il fotografo Lillo Arcieri per tenere alta l’attenzione su una emergenza che deve essere risolta al più presto. Una buona idea che si spera possa avere seguito e incoraggiare chi di competenza a fare qualcosa, affinché le strade non siano cariche di rifiuti, in grado di regalare immediatamente solo degrado e sporcizia. Le immagini potrebbero riferirsi a molte parti di Italia, in verità ed invece sono dedicate in particolare ad Agrigento, dove il disagio è aumentato soprattutto ad agosto. I modelli che si sono lasciati immortalare sono stati  Gabriele Bunone ed Elisa Salamone che, con lui, hanno voluto manifestare a loro modo contro questo problema. La città dei templi è perennemente carica di turisti ed è davvero vergognoso che possano trovare all’entrata in città, tanta immondizia. Lo sciopero dei giorni scorsi, del resto, è periodico visto che i dipendenti che gestiscono il servizio di raccolta in città, a volte, patiscono il ritardo nei pagamenti e allora incrociano le braccia in segno di protesta. Si calcola, che il salario stavolta non lo prendono addirittura da marzo, per cui è chiaro che l’emergenza richiede una decisione forte che deve essere presa dall’alto. L’iniziativa fotografica di Lillo Arcieri, è anche un inno di speranza affinché le cose possano cambiare presto. Gli autori della provocazione, infatti, hanno detto: “Ci domandiamo: tra qualche tempo dove andremo a finire?La nostra iniziativa, ovvero il mezzo col quale vorremmo farci sentire, vuole essere un meccanismo di sensibilizzazione nei confronti di coloro che hanno il potere di cambiare le cose: vorremmo riavere la nostra provincia, quella di una volta”.

 

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