Senigallia e la fotografia stenopeica

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La notte dei musei, attesissima domani dagli amanti della cultura ma anche da coloro che vogliono semplicemente trascorrere una serata diversa fra la gente, le luci delle principali strutture accese e prendere parte ai molteplici eventi organizzati. In questa occasione, Senigallia, in provincia di Ancona è la città della Fotografia e con la mostra stenopeica di Palazzo del Duca, si conferma per la terza volta la capitale di questa tecnica artistica.Si tratta, nello specifico, di un processo basato sul principio della camera oscura per riprodurre le immagini.

Le prime due edizioni dell’evento hanno fatto registrare un grande interese da parte del pubblico e, da qui, l’idea di riproporlo ancora. Del resto sono sempre di più coloro che, essendo appassionati del settore, si accostano alla fotografia, giovani e meno giovani. Conoscere da vicino tecniche diverse e avere l’occasione di ricevere qualche spiegazioni in più, è sempre molto interessante, soprattuto se gratis. E’ anche vero che, ormai, la camera oscura fa quasi parte della leggenda ed è fantastico poter riprovare quelle sensazioni di vedere pian piano nascere una immagine, non come adesso che con il digitale tutto è diventato immediato, più semplice ma parecchio più freddo.

Alla kermesse si potrà già prendere parte dalle 16 al Palazzo del Duca, quando importanti fotografi parleranno con i colleghi del mestiere, per discurete sulle tecniche e sulla produzione. Chiunque, pur essendo un semplice appassionato, se vuole avere un parere sui suoi scatti è a questo appuntamento che non deve mancare. In serata, invece, al Palazzo del Duca verrà aperta la terza mostra nazionale stenopeica, promossa dall’Osservatorio nazionale della Fotografia stenopeica, coordinata da Massimo Marchini e organizzata dall’Associazione Pro loco, in collaborazione con Musinf e Comune, come riporta il sito www.viveresenigallia.it. Tra gli autori presenti con le loro opere quest’anno anche Giulia Marchi, Caterina Nelli, Marco Mandrici, Sergio Maritato, Giuseppe De Leo e Danilo Pedruzzi.

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