Monza ospita la mostra fotografica dedicata a Darfur

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Darfur: un’oasi di umanità nel deserto dimenticato“: è questo il titolo della mostra ospitata a Monza dalla Feltrinelli, a partire dall’8 e fino al 31 luglio prossimo. Un luogo, il Sudan, di cui si parla spesso per la verità, martoriato da mille attacchi e problemi, ma raramente ci si ferma a pensare, osservare una realtà che pur essendo ben lontana dalla nostra, coinvolge tanti innocenti bambini e tanti uomini e donne che meriterebbero condizioni esistenziali migliori. Le immagini sono di Roberto Goglio, capo progetto COOPI in tale parte del globo.

Non si può rimanere insensibili e dagli scatti viene fuori una grande umanità ed un senso di solidarietà per una fetta di umanità che sa cosa vuol dire la fame, la lotta, la sofferenza: ogni istantanea mette bene in risalto questo aspetto, ma vuole puntare l’attenzione una volta tanto anche sulla dignità. Queste persone, anche senza la finta pietà di Stati amici che spesso pochi aiuti offrono, sanno andare avanti lo stesso. Non solo una Terra infernale, quindi, ma area dove la popolazione sa vivere in armonia e dove il sorriso, nonostante tutto, non manca mai.

In questo modo, le donne coltivano la terra e i bambini corrono sotto il sole ridendo, proprio come in qualunque altro Stato e gli uomini, invece, bevono il tè e discutono di politica, di problemi di tutti giorni o semplicemente delle condizioni meteo. Questa, insomma, l’altro lato della medaglia, l’angolo pacifico in uno dei posti teatro delle più sanguinose guerre degli ultimi decenni. COOPI lotta contro la povertà del sud del mondo dal 1965,  là dove le donne subiscono violenza e le case delle loro famiglie vengono spogliate di ogni avere. Dal 2004 propone progetti legati all’agricoltura, all’acqua e alla salute e con queste fotografie vuole raccontare alla gente degli “Stati ricchi” come anche senza niente, anche in condizioni estreme, sentimenti come l’amore, la fratellanza, l’amicizia e la gioia, sono più forti di tutto.

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