I computer sono apparsi nelle aziende a partire dagli anni ’60, quando l’azienda italiana Olivetti lanciò sul mercato i primi modelli di personal computer, ossia dispositivi più compatti di uso personale al posto delle grandi macchine prodotte negli anni precedenti. Tra gli anni ’70 e ’80 i personal computer diventarono sempre più diffusi, grazie a modelli sempre più performanti ed efficienti come quelli proposti da Apple e IBM.
Negli anni Duemila l’evoluzione tecnologica e la progressiva riduzione del prezzo hanno reso il pc uno strumento fondamentale per l’attività lavorativa di qualsiasi azienda, con la possibilità di scegliere tra tanti modelli diversi di computer desktop e pc portatili.
Nonostante i numerosi vantaggi offerti dai pc, questi apparecchi comportano anche possibili rischi per i lavoratori, con la necessità di adottare accorgimenti adeguati a tutelare chi utilizza quotidianamente il computer per molte ore al giorno.
Il problema principale e più comune è quello legato alla vista e in particolare all’esposizione alla luce blu prodotta dagli schermi dei pc. Secondo Humanitas Salute, un contatto prolungato con la luce blu dei dispositivi elettronici provoca una serie di sintomi come secchezza della superficie corneale e disturbi del coordinamento oculare.
A questi problemi è riconducibile la sindrome da computer o CVS (Computer Vision Syndrome), una condizione caratterizzata da danni a breve termine come mal di testa, offuscamento della vista, arrossamento degli occhi, bruciore e perfino dolori al collo, ma responsabile anche di possibili conseguenze a lungo termine come disturbi del sonno, danni all’epitelio pigmentato retinico e lesioni irreversibili della vista.
Come proteggersi dalla luce blu durante il lavoro al computer
Chiunque utilizzi per lavoro pc, tablet e smartphone dovrebbe usare delle adeguate misure di prevenzione, per usare in sicurezza questi dispositivi elettronici e ridurre i rischi di disturbi alla vista causati dalla luce blu emessa da questi apparecchi.
Secondo quanto riportato dal magazine online di Intersafe, il marchio dedicato alla sicurezza e alla protezione sul lavoro del Gruppo Lyreco, una buona protezione dalla luce blu è rappresenta dagli occhiali con lenti anti luce blu, ossia dei modelli progettati appositamente per schermare le radiazioni tra i 380 e i 500 nanometri.
Queste lenti particolari, infatti, hanno degli appositi filtri che bloccano lo spettro della luce blu, assicurando una buona protezione contro gli effetti di questo tipo di luce e garantendo anche una visione più confortevole e nitida.
Le lenti anti luce blu sono disponibili sia in alcuni modelli di occhiali convenzionali che come veri e propri dispositivi di protezione individuale. In particolare, è possibile trovare un’ampia scelta di modelli adatti ad ogni esigenza, da quelli più moderni e alla moda per uno stile casual e informale a quelli più classici e professionali per gli ambienti aziendali e industriali.
Oltre all’utilizzo di occhiali con lenti anti luce blu è importante regolare bene la luminosità dello schermo, trovando il giusto equilibrio tra la luce dell’ambiente di lavoro e quella del computer. Nel dettaglio, quando si lavora al pc è opportuno considerare la luce naturale che illumina la scrivania e inserire allo stesso tempo una lampada a led, evitando un affaticamento eccessivo della vista dovuto a una luminosità dell’ambiente circostante troppo bassa o del tutto assente.
Bisogna anche mantenere una distanza di almeno 60 cm tra il pc e gli occhi, mentre se si utilizza un grande schermo da 50 pollici la distanza corretta è compresa tra i 2 e i 3 metri. Oggi alcuni dispositivi sono dotati anche di tecnologie integrate per prevenire i rischi legati all’esposizione eccessiva alla luce blu, una caratteristica importante da valutare nella scelta di un nuovo pc aziendale.
Si tratta ad esempio del sistema Low Blue Light, un filtro anti luce blu per lo schermo del pc che può essere applicato quando bisogna lavorare per molte ore, così da ridurre l’emissione di luce blu diminuendo il rischio di danni alla vista.
Alcuni accorgimenti utili per ridurre l’affaticamento della vista quando si lavora al pc
Se l’utilizzo di occhiali con filtro, l’attivazione della modalità Low Blue Light e una regolazione ottimale della luminosità ambientale aiutano a prevenire i danni alla vista, è altrettanto importante adottare alcuni accorgimenti utili che aiutano a lavorare meglio con i dispositivi elettronici proteggendo gli occhi.
Innanzitutto, è opportuno fare delle pause regolari quando si utilizza il pc, infatti per evitare l’affaticamento visivo e quello muscolo-scheletrico è necessario fermarsi almeno 15 minuti ogni due ore di lavoro. Si tratta di un diritto dei lavoratori, come previsto dal D.Lgs. 81/08 in presenza di un’attività lavorativa al videoterminale.
Inoltre, ogni 20 minuti bisogna distogliere lo sguardo dallo schermo per circa 20 secondi, mettendo a fuoco un punto situato a una distanza di circa 5-6 metri per interrompere la tensione visiva degli occhi.
Poiché l’esposizione prolungata alla luce blu causa anche secchezza oculare è consigliabile lubrificare spesso gli occhi, ricordandosi di sbattere le palpebre.
Tuttavia, chi lavora molte ore al computer dovrebbe sottoporsi periodicamente a un controllo dall’oculista, per valutare lo stato della vista e intervenire prontamente in caso di disturbi e deficit da convergenza.