L’attrezzatura fotografica necessaria durante un safari

Quando si decide di partire alla ricerca di flora incontaminata e fauna in libertà, in una parola Safari, è indispensabile avere la certezza di portare con sè una attrezzatura di buona qualità che permetta, al proprio ritorno, di conservare un ricordo visivo delle meraviglie di cui si è stati protagonisti. Due valutazioni da fare subito per ottenere delle immagini di qualità, sono quelle che riguardano l’ingrandimento della lente e la disponibilità di poter contare su di un supporto che blocchi la macchina fotografica, mentre si utilizza un campo lungo. Chiaramente una fotocamera reflex sarà di gran lunga migliore rispetto ad una compatta e il teleobiettivo minimo da preferire sarà da 200 mm, meglio ancora se da 300 mm o addirittura da 500 mm.

Riguardo allo zoom, bisogna tenere conto che uno da 70-300 mm ha un costo inferiore rispetto agli obiettivi fissi ed è, inoltre più flessibile nella composizione. Qualche problema di imprecisione si potrebbe avere con la messa a fuoco o con la luce bassa. In ogni caso, chi non è un professionista e ancor meno è preparato a ciò che significa fotografare un animale, tenderà a sottovalutare l’importanza dell’attrezzatura da mettere nello zaino, che è invece fondamentale per qualunque galleria di immagini che si rispetti.

Per prima cosa ci si deve dotare di una borsa con una buona chiusura che protegga il delicato materiale da polvere e terra e, poi, non deve mancare un banalissimo sacchetto di fagioli che, quando si effetturanno scatti dalla jeep, fornirà una preziosa stabilità. Chiaramente non bisogna dimenticare treppiedi, monopiedi e pinze di vari tipi, mentre se si possiede una fotocamera compatta, allora attenzione a portare batterie, caricatori, connettori e memorie. A seconda del Paese in cui ci si reca, può essere indispensabile, pure un adattatore universale. Chi ama la pellicola, infine, deve calcolarne da 4 a 10 al giorno, a seconda del tipo di lavoro che vuole realizzare.