Il coraggio della speranza: le foto del terremoto in Abruzzo varcano i confini nazionali

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Una grandissima tragedia, una ferita ancora aperta che certamente mai si chiuderà del tutto e una serie di eventi, tutti molto importanti, che a distanza di più di un anno, continuano a ricordare il terremoto che sconvolse l’Aquila e i paesi limitrofi. Si chiama “Il coraggio della speranza” la mostra fotografica che l’Istituto Italiano della Cultura presenta fuori dai confini nazionali, a Lusssemburgo, per raccontare in maniera profonda cosa è successo davvero nell’aprile del 2009, attraverso quello che resta delle case, gli occhi della gente e della desolazione tutto intorno. Più di cento fotografie scattate da quindici fotoreporter, parlano degli ultimi mesi della regione terribilmente ferita, come riportato anche sul sito politicamentecorretto.com e, i visitatori hanno potuto vedere per la prima volta le immagini nei locali del Consiglio regionale dell’Abruzzo il 6 ottobre dello scorso anno. L’evento è stato organizzato proprio in occasione della riapertura degli stessi dopo il forte sisma.

Ancora, una anteprima dell’esposizione è stata allestita ad inizio del 2010 presso la Biblioteca dell’Istituto Italiano di Cultura, tuttavia, solo adesso la versione delle istantanee proposte sarà integrale, in vista dell’inaugurazione a Lussemburgo, il prossimo sedici giugno. In quella giornata, è prevista pure la partecipazione  del Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, all’Abbaye de Neunmunster. Nelle settimane successive, poi,  la mostra verrà divisa in sezioni diverse e proposta all’interno delle istituzioni del luogo in cui è ben radicata la presenza della comunità italiana. Nello specifico si tratta della Corte di Giustizia Europea, della Commissione Europea e del Centro Culturale Curiel, dove resterà aperta fino al 9 luglio.

L’intenzione della kermesse è quella di far vedere a tutti in quale situazione di disagio e precarietà vivono ancora oggi i cittadini e quanto veramente è stato tragico l’evento che la notte del sei aprile del 2009 ha provocato la morte di molti abruzzesi, per un sisma che è stato avvertito persino nella Capitale. Le immagini saranno anche appese alle reti di recinzione che delimitano l’area “rossa” di L’Aquila, quella ritenuta pericolosa e quindi bloccata all’entrata.

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