Grace Kelly, l’esposizione itinerante resterà a Roma fino al 28 febbraio

 Nel 2007, in occasione dei 25 anni dalla sua scomparsa, la mostra “Gli anni di Grace Kelly, Principessa di Monaco“, attirò proprio in questa città ben 135mila visitatori, tra foto e un nutrito campionario di oggetti personali. Da allora l’esposizione è diventata itinerante e, fino al prossimo 28 febbraio sarà a Roma, al Palazzo Ruspoli, a ricordare bellezza e vita professionale di questa icona di stile.

In realtà, sono già tanti i curiosi e gli appassionati dell’artista che si sono recati alla Fondazione Memmo di via del Corso, per osservare oggetti inediti e per conoscere più da vicino una donna la cui bellezza resta immortale e le aspettative non sono state deluse. Foto di scena o artistiche attirano subito l’attenzione, anche perchè a realizzarle sono stati mostri sacri come Howell Conant, Cecil Beaton, Irwing Penn, ma anche abiti creati da Christian Dior, Oleg Cassini, Balenciaga e Chanel. A seguire, una galleria di cover di magazine degli anni ’50, periodo durante il quale Grace Kelly stava per lasciare il mondo dello spettacolo e i film di Alfred Hitchcock per diventare principessa, sposando Ranieri III di Monaco. Non mancano abiti di scena e il celebre vestito da sposa in seta ecru, per sognare di vivere per un giorno la sua favola; ma anche gioielli di Cartier e di Val Cleef & Arpels, borse Hermès, contratti cinematografici e locandine. Di particolare pregio, antichi filmati della sua vita privata e soprattutto, lettere scambiate con Alfred Hitchcock e Cary Grant, Jackie Kennedy e Maria Callas.

La mostra fortemente voluta dalla famiglia Ranieri, è già stata allestita a Parigi e Mosca e, dopo l’Italia, farà tappa a Londra, al Victoria & Albert Museum e in Giappone. A coordinare la kermesse dal punto di vista organizzativo, il ministro della cultura francese Frederick Mitterand.

Nell’intenzione di familiari e collaboratori, c’è il desiderio di regalare un ritratto intimo di una persona che ha vissuto una esistenza fuori dal comune e che, ad un quarto di secolo dalla scomparsa, continua a far parlare di se.