Fotografare osservando i dettagli

Quando si vuole fotografare una scena, può essere importante anche un solo dettaglio che è in grado di “riassumere” a meraviglia il contesto. Una grande roccia erosa dal vento e ricoperta di vegetazione, a patto che sia particolare, può ad esempio rendere l’idea di una intera vallata. Allo stesso modo, invece, la perfezione e il colore di un fiore, può fornire la sensazione di un enorme campo interessato dallo stesso tripudio cromatico. Uno spruzzo di una cascata, ancora, abbreviando il tempo di esposizione, può essere fermata a mezz’aria e regalare a chi osserva lo scatto, quell’emozione dello scorrere dell’acqua semplificata in una frazione di secondo. Un pò come dire “tutto si muove”, ma il fotografo è riuscito a catturare l’attimo e questa si chiama vera fotografia. Allo stesso modo se, invece, ciò che si vuole comunicare è l’incessante movimento della natura, un tempo espositivo più lungo, fornirà il giusto risultato. In ogni caso, è necessario utilizzare un cavalletto o un timer automatico per evitare anche il più piccolo movimento della fotocamera.

Altro esempio di paesaggio suggestivo, è costituito dalle foreste che, però, solitamente, sono buie perchè chiuse da una miriade di elementi paesaggistici. Il cavalletto in questo caso è fondamentale e il buon occhio di chi sta dietro l’obiettivo, deve stare attento a osservare i raggi che penetrano sotto il verde e il sole stesso che fa capolino fra i rami. Bisogna ancora concentrarsi sul momento in cui si punta l’esposimetro, perchè gli stessi raggi possono spingerlo a sottoesporre.

Il centro di interesse deve sempre essere fondamentale: la corteccia di un albero o in sentiero impervio, donano rilievo alla foto e lasciano libera la fantasia di chi osserva. Le foto di una spiaggia, infine, deve trasmettere relax e serenità. In qualche caso si può puntare sull’affollamento o sulle onde tempestose, ma è uno di quegli scenari che necessitano di una collocazione emotiva per non apparire banale.

foto di:girovagandointrentino