Gli anni della Dolce vita in mostra a Torino

Marcello Geppetti e Arturo Zavattini, raccontano “Gli anni della Dolce Vita“, attraverso una mostra fotografica visitabile fino al prossimo 21 marzo, al Museo del Cinema di Torino. Immagini che ricordano il periodo in cui Cinecittà era nel suo momento d’oro, a causa dei costi più bassi di maestranze e artisti rispetto all’America. Erano gli Anni ’50 e le più grandi case di produzione hollywoodiana si avvicinarono alla Città Eterna, girando proprio a Roma dei lungometraggi rimasti ancora oggi di grande importanza e attualità. Proprio in quel periodo, il ventiseienne Marcello Geppetti, iniziava la sua carriera di fotogiornalista e scattare foto a divi internazionali che si aggiravano per il centro storico della capitale fu un meccanismo automatico.

Ne sono un esempio le foto di Rachel Welch che balla sui tavoli con un Marcello Mastroianni dall’insolita barba o il primo nudo castissimo di Brigitte Bardot. Quasi tutti gli scatti sono stati effettuati all’insaputa dei protagonisti che, qualche volta, accortisi del fatto, non hanno esitato ad arrabbiarsi moltissimo. A completare il nutrito allestimento, anche foto scattate su set più o meno conosciuti, come “La Riffa”, durante il quale si vede Sophia Loren che prende istruzioni da Vittorio de Sica. Per Geppetti non è mai importato lo scatto perfetto, quanto cogliere l’emozione o la posa inaspettata anche a discapito dell’inquadratura. Tutto il lavoro è sempre stato realizzato non per essere messo in mostra un giorno, ma per finire sulle pagine di quei rotocalchi che non avevano nessuna morbosità o volgarità che, invece, li caratterizzano quasi totalmente nell’epoca attuale.

Geppetti e Zavattini, si incontrano fotograficamente grazie a Federico Fellini, perchè il primo lo fotografa mentre fa l’elemosina ad un barbone e il secondo ne racconta alcuni momenti della pausa di lavorazione de La Dolce vita al castello Odescalchi di Bassano di Sutri. Due paparazzi d’altri tempi, mai aggressivi che oggi espongono tutta la loro arte in questa preziosissima mostra.